Turismo nel Parco Nazionale del Gargano: natura, borghi e spiritualità nella montagna del sole

Turismo nel Parco Nazionale del Gargano

Dalla Foresta Umbra alle falesie di Vieste, tra eremi, laghi e antiche tradizioni, il Parco del Gargano racconta una Puglia sorprendente e selvaggia.

Parco Nazionale del Gargano, l’anima verde della Puglia

Se la Puglia è un mosaico di paesaggi e civiltà, il Parco Nazionale del Gargano è certamente la sua tessera più misteriosa e selvaggia. Un angolo d’Italia che sfugge agli stereotipi della regione: qui il mare si alterna al bosco, la roccia al silenzio, la luce alla penombra.
Esplorare il turismo nel Parco del Gargano significa intraprendere un viaggio multisensoriale, tra biodiversità straordinaria, spiritualità millenaria e borghi che sembrano sospesi nel tempo.

La Foresta Umbra: un’ombra che parla

Nel cuore del parco si trova la Foresta Umbra, così chiamata per la sua densità che trattiene l’ombra anche nelle ore più luminose. Questo immenso polmone verde, Patrimonio UNESCO, custodisce oltre 2.000 specie vegetali, mammiferi rari come il capriolo garganico, e antiche faggete che superano i 500 anni.

Qui si cammina tra sentieri secolari, laghetti riflettenti, e radure che sembrano uscite da un libro illustrato. Un’esperienza che riconnette con il ritmo originario della natura, in perfetta armonia con l’idea di turismo lento e consapevole.

Dalle coste ai laghi: uno scrigno di biodiversità

Il Parco Nazionale del Gargano si estende per oltre 120.000 ettari e comprende anche meraviglie costiere come Peschici, Vieste e Mattinata, con le loro falesie bianche, archi naturali e spiagge nascoste. Ma non è tutto: il parco custodisce due laghi costieri unici in Puglia, Lesina e Varano, vere e proprie lagune salmastre abitate da anguille, aironi e fenicotteri rosa.

Tra i promontori si aprono grotte marine, cale accessibili solo via mare e scorci da cartolina, ma anche altopiani carsici e campi di ulivi millenari, in un’alternanza continua di paesaggi.

Turismo nel Parco del Gargano: spiritualità e cultura

Il Gargano è anche terra sacra. Qui si trovano due mete storiche del pellegrinaggio europeo: Monte Sant’Angelo, con il santuario di San Michele Arcangelo (anch’esso Patrimonio UNESCO), e San Giovanni Rotondo, legato alla figura di Padre Pio. Luoghi che uniscono fede e architettura, silenzio e pellegrinaggio.

Nei borghi, invece, vive ancora il patrimonio culturale garganico: dai canti tradizionali alle processioni, dalle ricette a base di pesce e ortaggi selvatici ai riti ancestrali legati al calendario agreste.

Curiosità: la “montagna del sole”

Il Gargano è spesso definito "la montagna del sole", un ossimoro che racchiude la sua essenza: è montagna, sì, ma affacciata sul mare; aspra e verde, ma anche luminosa e baciata dal clima mediterraneo. Un luogo dove convivono elementi che altrove restano separati: foresta e spiaggia, sacro e profano, silenzio e canto.

Il cuore selvaggio della Puglia

Il turismo nel Parco Nazionale del Gargano è l’opposto della visita frettolosa. È un lento attraversare paesaggi che cambiano, respiri che si fanno più profondi, orizzonti che si allargano.

Piero Angela avrebbe parlato del Gargano con rispetto e stupore, soffermandosi sul volo di un falco sopra la faggeta, sulla forma di una roccia che racconta un’era geologica, sul gesto antico di un contadino che raccoglie i fichi d’india. Perché il Gargano non si guarda: si ascolta.

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