Taranto, la città dei due mari e delle stratificazioni millenarie

Castello Aragonese Taranto
S.losavio2, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Tra mare Grande e Piccolo, colonne doriche, castelli d’Aragona e ipogei segreti: Taranto custodisce un patrimonio che parla di Sparta, mare e memoria mediterranea.

Taranto, dove il mare abbraccia la storia

Affacciata sullo Ionio, al centro di un Golfo che porta il suo stesso nome, Taranto è una città singolare nel panorama pugliese: città dei due mari, depositaria di civiltà antiche e teatro di metamorfosi continue. Fondata nel 706 a.C. da coloni spartani come Taras, è l’unica colonia greca fondata da Sparta fuori patria, divenendo presto fulcro della Magna Grecia.

Oggi, chi cammina tra i vicoli della Città Vecchia percepisce un dialogo incessante tra pietre medievali, colonne greche riutilizzate e tracce di vita quotidiana che si intrecciano al presente.

Un palinsesto culturale da scoprire

Tra i luoghi imprescindibili:

  • Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTA), che custodisce collezioni preziose come la Sala degli Ori, la sepoltura dell’atleta e capolavori di oreficeria greca.
  • Il Castello Aragonese, che sorveglia lo stretto sul Mar Piccolo, simbolo della stratificazione militare e marittima della città.
  • Il Tempio Dorico di Piazza Castello, uno dei più antichi resti greci della città, spesso identificato con il tempio dedicato a Poseidone o Diana.
  • L’Ipogeo Bellacicco / Museo Spartano, un ambiente sotterraneo scavato nel tufo che testimonia usi e riti delle epoche antiche.
  • La Cattedrale di San Cataldo con la sua cripta antica e le stratificazioni architettoniche che vanno dal romanico al barocco.

Inoltre, l’InfoPoint situato nel Castello Aragonese coordina percorsi culturali, eventi sul territorio e dialoga con i visitatori per far emergere la ricchezza storica locale.

Curiosità: il simbolo del “ragno con il giglio”

Il simbolo di Taranto — un ragno con tre gigli — ha radici antiche: si dice che la forma della città sul mare ricordasse un ragno visto dall’alto, mentre il giglio sarebbe un riferimento al potere feudale e regale. Una leggenda che unisce geografia e mito, svelando come l’immaginario collettivo abbia sempre cercato forme per comprendere il territorio.

Tra sfide e rilanci

Taranto oggi affronta una sfida duplice: da un lato è città portuale e industriale, con implicazioni ambientali; dall’altro custodisce ricchezze archeologiche e identitarie che chiedono tutela, valorizzazione e un modello di turismo sostenibile.

In anni recenti, progetti di recupero urbano, valorizzazione dei percorsi archeologici e iniziative culturali cercano di restituire centralità al rapporto tra città e mare, memoria e futuro.

Un’esperienza da vivere con lentezza

Visitare Taranto significa accogliere la sua complessità: ascoltare il mare al tramonto dal ponte girevole, varcare il fossato del Castello, perderti nei vicoli della Città Vecchia, respirare il peso dei millenni nel MArTA.
Un viaggio che non è solo visivo, ma sensoriale. E che Piero Angela avrebbe raccontato con la misura e il fascino di chi sa trasformare dati in emozioni.

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