Cisternino, il borgo bianco sospeso tra terra e silenzio
Tra vicoli candidi, profumi di brace e terrazze sull’infinito, Cisternino incanta con la sua quieta eleganza e il fascino
In un angolo silenzioso dell’entroterra barese, c’è una città che cammina tra il presente e la memoria, tra pietra calcarea e poesia architettonica. Il suo nome è Ruvo di Puglia, e da oggi porta con sé un titolo che non è solo simbolico, ma profondamente meritato: Città d’Arte.
Il riconoscimento è stato ufficializzato dalla Regione Puglia, che ha inserito Ruvo tra i Comuni a prevalente economia turistica e tra le realtà che custodiscono un patrimonio storico, artistico e culturale di valore nazionale. Ma per chi Ruvo la conosce, o la vive, questo titolo è una semplice conferma: qui, l’arte non è una cornice, è il paesaggio stesso.
Passeggiare per le vie di Ruvo significa intraprendere un viaggio in secoli di storia, tra palazzi signorili, archi in pietra, chiese romaniche e una cattedrale che sembra nata dalla pietra viva. La Cattedrale di Ruvo, capolavoro dell’arte romanico-pugliese, si staglia come una sentinella del tempo. I suoi capitelli scolpiti, i portali finemente decorati, le proporzioni armoniose testimoniano l’incontro tra la fede, il sapere e la bellezza.
Eppure, il cuore della città pulsa anche nei suoi musei, piccoli scrigni di sapere che custodiscono collezioni inaspettate.
Tra i luoghi che hanno contribuito al riconoscimento di Ruvo come Città d’Arte c’è senza dubbio il Museo Nazionale Jatta, uno dei pochi esempi in Italia di museo archeologico rimasto intatto dal XIX secolo ad oggi. All’interno, oltre duemila reperti raccolti con passione da una famiglia illuminata: vasi apuli, crateri a figure rosse, anfore, kylix, oggetti rituali e quotidiani che raccontano la Ruvo greca, la Magna Grecia, l’idea di un Mediterraneo un tempo unito da rotte di sapere e di ceramica.
A ciò si aggiungono altri due musei di rilievo regionale, che fanno della città un polo culturale nel cuore della Puglia, aperto alla fruizione lenta, colta, esperienziale.
«Noi, questa bellezza, l’abbiamo sempre vista. Ma ora, la vede anche il mondo», ha dichiarato con emozione il sindaco Pasquale Chieco, sottolineando come questo riconoscimento sia il frutto di un lavoro collettivo: tutela del patrimonio, valorizzazione architettonica, sostegno ai talenti locali.
Un passo che apre nuove strade non solo alla cultura, ma anche all’economia: il turismo culturale in Puglia è in continua crescita, e Ruvo può ora posizionarsi tra le destinazioni privilegiate per chi cerca autenticità, storia e bellezza non omologata.
Ogni pietra di Ruvo racconta una storia. Ogni vicolo è una soglia tra tempo e immaginazione. E ogni visitatore che vi giunge è, in fondo, un testimone silenzioso di un’Italia che non ha bisogno di reinventarsi, ma solo di essere scoperta con nuovi occhi.
Perché viaggiare in Puglia significa anche questo: ritrovare l’arte nei luoghi che non fanno rumore, ma che sanno restare nel cuore.
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