Turismo al Castello di Sannicandro di Bari: storia, dominazioni e fascino medievale in Puglia
Scopri il Castello di Sannicandro di Bari, monumento simbolo della Puglia medievale, tra architetture normanno-sveve e tracce arabe inaspettate. Castello
Nel mondo della cucina pugliese esistono piatti che vanno oltre il gusto: sono narrazioni, riti familiari, frammenti di storia incastonati nei profumi della terra e del mare. La Pasta con le cozze è uno di questi. Un piatto semplice solo in apparenza, che racchiude secoli di cultura, influenze greche e arabe, economia marinara e una passione viscerale per le cose genuine.
Per comprendere appieno il significato della Pasta con le cozze bisogna immergersi nelle atmosfere delle coste pugliesi: Taranto, Bari, Molfetta, Polignano, dove i mercati del pesce aprono all’alba e le voci dei pescatori si mescolano al profumo pungente di alghe e salsedine.
Qui la cozza non è un mollusco qualsiasi: è regina delle tavole, simbolo di umiltà e ricchezza insieme. La variante tarantina, più carnosa e saporita, viene spesso cotta in bianco, con aglio, olio e prezzemolo. A Bari, invece, non è raro trovarla accompagnata da pomodorini freschi, in una salsa rossa che tinge la pasta di Mediterraneo.
E la pasta? Non solo spaghetti: orecchiette, tubettini, troccoli, pasta fresca… ogni formato ha la sua storia e il suo abbinamento, in un dialogo costante tra terra e mare.
Il turismo in Puglia non è fatto solo di spiagge e borghi incantati. Sempre più visitatori giungono in questa regione attratti da un altro tipo di patrimonio: quello gastronomico. E in questo itinerario del gusto, la pasta con le cozze rappresenta una tappa imprescindibile.
I viaggiatori più curiosi possono cimentarsi in corsi di cucina tradizionale, visitare le cozzare tarantine galleggianti sul Mar Piccolo, o partecipare alle sagre estive dedicate a questo piatto povero ma prezioso. Ogni forchettata diventa così esperienza, incontro, racconto.
Molti puristi inorridiscono all’idea, ma esiste una variante antica, nata tra le famiglie contadine del barese, che aggiunge pecorino stagionato grattugiato alla pasta con le cozze. Un gesto che racconta la fusione tra il mare e la campagna, tra chi il formaggio lo produceva e chi le cozze le pescava. È un esempio perfetto di come in Puglia ogni ricetta sia anche una pagina di antropologia.
La Pasta con le cozze non si mangia, si ascolta.
Nel fruscio dell’acqua che sobbolle, nel crepitare dell’aglio in padella, nella fragranza che si sprigiona all’unione con il prezzemolo tritato. È in quei momenti che la Puglia si racconta davvero, senza filtri, attraverso ciò che sa fare meglio: nutrire, accogliere, emozionare.
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