Rodi Garganico: tra agrumi, mare cristallino e antichi misteri
Un borgo sospeso tra mare e montagna Nascosto nella suggestiva cornice del Parco Nazionale del Gargano, in Puglia, il piccolo
C’è un punto, nella mappa geografica d’Italia, dove il primo sole dell’alba accarezza la terra prima di ogni altro. Questo punto si chiama Otranto. Ed è proprio da questa luce, tenue e dorata, che inizia il nostro viaggio. Un viaggio che attraversa i secoli, la pietra e il mare, portandoci nel cuore più suggestivo della Puglia adriatica.
Otranto non è soltanto un borgo incastonato tra bastioni antichi e acque cristalline. È un ponte naturale tra Oriente e Occidente, un luogo dove storia, fede, cultura e bellezza si fondono in una narrazione che vibra a ogni passo.
Il simbolo di Otranto è il suo imponente Castello Aragonese, costruito nel XV secolo per difendere la città dalle incursioni turche. Con i suoi bastioni possenti, torri circolari e ponti levatoi, domina il porto naturale e racconta un passato drammatico: l’assedio ottomano del 1480 e il martirio dei cosiddetti 800 Martiri di Otranto, cittadini uccisi per non aver abiurato la fede cristiana.
Oggi il castello ospita mostre, eventi culturali e percorsi museali, diventando il punto di partenza ideale per esplorare la memoria storica della città e il suo legame con l’arte e la resilienza.
A pochi passi dal castello, la Cattedrale di Santa Maria Annunziata apre le sue porte a uno degli spettacoli più sorprendenti del romanico pugliese. Il pavimento è interamente ricoperto da un gigantesco mosaico pavimentale del XII secolo, opera del monaco Pantaleone: un capolavoro che narra l’intero ciclo della vita, dalla Genesi all’Apocalisse, passando per scene mitologiche, animali fantastici e alberi cosmici.
Camminare su questo mosaico è come sfogliare un libro di pietra, dove ogni simbolo racconta una visione del mondo medievale, ricca di spiritualità, paura, desiderio e sapienza.
Ma Otranto è anche mare, profumo di salsedine e scogliere che si tuffano nell’Adriatico. Il lungomare degli Eroi, il porto turistico, le spiagge bianche appena fuori dal centro storico: tutto contribuisce a creare un paesaggio sospeso, dove il mare è specchio e confine, forza viva e memoria antica.
Chi visita Otranto d’estate, tra giugno e settembre, può alternare la contemplazione artistica alla balneazione, all’escursionismo e ai tour in barca lungo la costa, scoprendo calette segrete e grotte naturali.
Come ogni borgo pugliese che si rispetti, anche Otranto ha una tradizione gastronomica ricca. Dai ricci di mare alle orecchiette fatte in casa, dal pesce spada alla griglia alle pittule fritte durante le sagre di paese. Il tutto accompagnato da vini salentini corposi e da un’ospitalità autentica, fatta di sorrisi veri e tavole condivise.
Ci sono luoghi dove il turismo non è solo visita, ma esperienza profonda. Otranto è uno di questi. Una città che ti insegna a rallentare, osservare, ascoltare. A vivere la Puglia non come una destinazione da catalogo, ma come una storia che ti attraversa e ti resta dentro.
Che tu venga per arte, per mare, per spiritualità o semplicemente per perderti in un tramonto che sfuma tra bastioni e vele, Otranto ti accoglie con grazia e verità.
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