Polignano a Mare, il blu che incanta il mondo
Un giorno tra vicoli bianchi, grotte marine e panorami mozzafiato nella città più accogliente del mondo, patria di Domenico Modugno.
Ogni estate, nel cuore del Salento, si compie un fenomeno culturale che va oltre il semplice spettacolo. Si chiama La Notte della Taranta, e non è solo il più grande festival musicale d’Italia dedicato alla cultura popolare: è una danza di memoria e di rinascita, un rito che restituisce voce, corpo e ritmo alle storie di un popolo.
Nata nel 1998 per valorizzare e reinterpretare la pizzica salentina, antica danza terapeutica legata al tarantismo, oggi la Notte della Taranta è un evento di respiro internazionale, capace di fondere la musica tradizionale con il jazz, il rock, l’elettronica e le sonorità del Mediterraneo.
Il cuore pulsante del festival è Melpignano, piccolo comune della Grecìa Salentina, dove ogni anno, ad agosto, si radunano oltre 100.000 spettatori per il concertone finale.
Un anfiteatro a cielo aperto dove musicisti, danzatori e voci narranti accompagnano il pubblico in una trance collettiva, tra tamburelli, violini e coreografie magnetiche.
Ma la Notte della Taranta non è un evento isolato: è il culmine di un viaggio chiamato Festival Itinerante, che per tre settimane attraversa borghi, piazze e masserie del Salento, raccontando il territorio attraverso concerti, laboratori, mostre e incontri.
Alla base della pizzica c’è il mito del tarantismo, fenomeno culturale e antropologico che per secoli ha visto donne “morso dalla taranta” danzare fino allo sfinimento per espellere il veleno e ritrovare l’equilibrio.
Un rito catartico che univa musica, movimento e spiritualità, e che oggi la Notte della Taranta reinterpreta con rispetto e innovazione.
Persino le neuroscienze si sono interessate al potere terapeutico del ritmo ciclico della pizzica: studi recenti ne dimostrano l’effetto benefico sul sistema nervoso, quasi a confermare ciò che la tradizione aveva già intuito.
Uno degli elementi distintivi della Notte della Taranta è la presenza di un maestro concertatore diverso ogni anno: un artista italiano o internazionale che rilegge il repertorio tradizionale e lo orchestra in chiave contemporanea.
Tra i nomi che si sono avvicendati: Ludovico Einaudi, Phil Manzanera (Roxy Music), Carmen Consoli, Diodato, Madame, Alessandro D’Alessandro.
Una formula che mantiene viva la tradizione, aprendola al dialogo con il mondo.
La Notte della Taranta è una finestra privilegiata sul turismo esperienziale in Puglia: un’occasione per scoprire il Salento più autentico, tra borghi grecanici, masserie, uliveti e coste dorate.
Ma soprattutto è un invito a sentire il corpo, il tempo e la terra. Piero Angela, con la sua sensibilità per l’uomo e la storia, avrebbe raccontato la Taranta come una metafora perfetta del Mediterraneo: crocevia di culture, suoni, identità in movimento.
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