Dolmen, menhir e specchie: il mistero millenario del Salento megalitico

Dolmen, menhir e specchie: il mistero millenario del Salento megalitico
Giurdignano, Lecce, Salento, Puglia, Italy - 08-19-2020: detail of an Apulian menhir near the village of Giurdignano

C’è un volto della Puglia che affiora silenzioso tra gli ulivi, fatto di pietre arcaiche, geometrie essenziali e misteri irrisolti. È il volto megalitico del Salento, una terra dove l’uomo ha lasciato le sue tracce non con monumenti vistosi, ma con segni profondi scolpiti nella roccia e nel tempo: dolmen, menhir e specchie.

Questi enigmatici monumenti, sparsi come costellazioni terrestri nella campagna salentina, raccontano una storia antichissima. Appartengono alla preistoria europea, quando l’uomo – ancora legato alla terra, al ritmo delle stagioni e al cielo – erigeva strutture in pietra che ancora oggi resistono, avvolte dal fascino dell’ignoto.

Cosa sono dolmen, menhir e specchie?

  • I dolmen sono tombe collettive o altari cerimoniali, composti da lastre orizzontali sorrette da pietre verticali, vere e proprie camere di pietra.
  • I menhir sono monoliti verticali, spesso piantati a scopo rituale o astronomico, che sembrano “puntare” il cielo.
  • Le specchie sono cumuli di pietre a forma di cono o tumulo, probabilmente usate come punti di osservazione, difesa o segnalazione. Alcune coprivano persino strutture abitative nascoste.

L’UNESCO ha definito queste strutture come testimonianze straordinarie di un’epoca in cui l’uomo costruiva in perfetta armonia con la natura.


Dove si trovano i monumenti megalitici in Puglia?

Nel Salento, e in particolare nella provincia di Lecce, la concentrazione di dolmen e menhir è tra le più alte d’Europa. I numeri parlano chiaro: oltre 88 monumenti catalogati, di cui 21 dolmen e 67 menhir. Tra i comuni che ne custodiscono la memoria ci sono:

  • Giurdignano, spesso definito “il giardino megalitico d’Italia”, con ben 21 monumenti sparsi tra centro urbano e campagna.
  • Giuggianello, dove si trova il suggestivo Dolmen Stabile.
  • Minervino, patria del Dolmen Scusi e di numerose specchie.
  • Maglie, Melpignano, Corigliano, Soleto, Muro Leccese, Galugnano, Castrì, Cannole, Tuglie, Supersano, solo per citarne alcuni.

Ogni pietra è un frammento di civiltà perduta, un indizio lasciato da comunità antiche di cui conosciamo molto poco, ma che sapevano orientare i loro monumenti con precisione astronomica e costruire senza malta, solo con tecnica e intuito.


Un paesaggio tra archeologia e spiritualità

Passeggiare tra i menhir di San Paolo a Giurdignano o tra le specchie di Taviano, Presicce e Taurisano non è solo turismo: è un’esperienza immersiva. Si cammina in un paesaggio dove ogni pietra racconta un rito, una credenza, un legame con la terra. È il volto più profondo della Puglia archeologica, lontano dalle spiagge affollate, ma vicinissimo al cuore di chi cerca autenticità.


Perché visitare il Salento megalitico?

  • Per scoprire una Puglia misteriosa e sacra, ben lontana dagli stereotipi balneari.
  • Per immergersi in una dimensione ancestrale e paesaggistica, dove archeologia e natura convivono.
  • Per partecipare a itinerari tematici e percorsi esperienziali, come i laboratori sulla pietra a secco o le visite guidate notturne tra i menhir.

La Puglia delle origini ti aspetta

In un’epoca in cui tutto è digitale, veloce e sovraccarico, i dolmen e i menhir del Salento ci ricordano che l’essenziale non ha bisogno di parole, ma solo di pietra e tempo. E camminando tra loro, tra la luce calda del tramonto e il profumo della macchia mediterranea, si riscopre il significato più puro del viaggiare in Italia: incontrare la storia nel silenzio di una campagna che ancora sa parlare.

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