Canosa di Puglia, dove l’arte contemporanea dialoga con le rovine antiche
Residenze artistiche, ipogei e necropoli diventano il palcoscenico di In-ruins 2025, un incontro tra archeologia e creatività internazionale. Arte che
Tra le vie e i siti archeologici di Canosa di Puglia, città posta tra l’Alta Murgia e il Gargano, le pietre non restano mute testimoni del passato, ma si fanno cassa di risonanza per nuove visioni.
Dal 8 settembre al 12 ottobre 2025, il programma di residenze artistiche In-ruins porterà artisti e curatori da più Paesi a confrontarsi con un patrimonio che affonda le radici nella civiltà dauna e nel paleocristianesimo.
L’obiettivo non è solo creare opere, ma attivare processi creativi che sappiano valorizzare i territori, raccontando con linguaggi contemporanei storie antiche di culto, mito e identità.
Nato nel 2018 e promosso dall’associazione Archeofuturo APS, dal 2023 In-ruins ha scelto Canosa come sede pugliese.
Qui ipogei, necropoli e resti di antichi battisteri diventano spazi di dialogo. Gli artisti, tra cui Balam Bartolome (Messico), Giuseppe Di Liberto, Benedetta Fioravanti, insieme alle curatrici Xenia Benivolski (Canada) e Steffi Stouri (Grecia), porteranno sguardi diversi, capaci di intrecciare archeologia e contemporaneità.
È un modo per riportare l’attenzione su territori spesso considerati marginali, ma che custodiscono un patrimonio unico.
Canosa è celebre per i suoi ipogei funerari, tra i più importanti del Mediterraneo, per le basiliche paleocristiane e per i resti archeologici che affiorano tra case e campagne.
Il progetto In-ruins fa di questi luoghi un laboratorio a cielo aperto, trasformando le rovine in scenografie dove la storia incontra la ricerca artistica più attuale.
Questa edizione gode del patrocinio della Fondazione Italia Patria della Bellezza e della collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di BAT e Foggia.
Un riconoscimento che sottolinea l’importanza di coniugare tutela e innovazione, archeologia e comunità, rendendo la città protagonista di un modello culturale sostenibile e internazionale.
Canosa di Puglia non è solo un museo diffuso, ma un luogo dove il passato si rinnova continuamente.
Come avrebbe raccontato Piero Angela, le rovine non sono pietre immobili, ma pagine aperte di un libro che ancora oggi ispira nuove narrazioni.
Un invito a viaggiare, osservare e lasciarsi sorprendere da un borgo che sa unire la profondità della storia alla leggerezza dell’arte.
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