Dolmen, menhir e specchie: il mistero millenario del Salento megalitico
C’è un volto della Puglia che affiora silenzioso tra gli ulivi, fatto di pietre arcaiche, geometrie essenziali e misteri
C’è un luogo, nel cuore di Bari Vecchia, che più di ogni altro racconta il dialogo tra culture, epoche e spiritualità: la Basilica di San Nicola. Non è solo una chiesa. È un ponte tra mondi. Un crocevia millenario dove arte romanica, fede cristiana e memoria storica si fondono in uno dei luoghi più affascinanti del Sud Italia.
Costruita a partire dal 1087, quando le reliquie di San Nicola giunsero dalla lontana Myra, l’attuale Turchia, la Basilica nacque per custodire un santo che non apparteneva soltanto all’Occidente cattolico, ma che era — ed è ancora oggi — profondamente venerato dalla Chiesa Ortodossa. Proprio per questo, è raro trovare in Europa un luogo dove fedeli di confessioni cristiane diverse si ritrovano, ogni anno, sotto la stessa cupola, in uno spirito di incontro e preghiera condivisa.
Architettonicamente, la Basilica di San Nicola è uno dei più alti esempi di romanico pugliese. L’austera bellezza della sua facciata in pietra calcarea bianca, incorniciata da archetti pensili, bifore e portali scolpiti, racconta con sobrietà l’arte medievale del Meridione. Due torri campanarie mozzate dominano ai lati, mentre l’ingresso principale — un portale a baldacchino sorretto da colonne — accoglie pellegrini e visitatori con una maestosità antica.
Entrando, si scopre una pianta a croce latina, suddivisa in tre navate sorrette da dodici colonne di spoglio, testimonianza di un dialogo continuo con il passato, dato che provengono da edifici romani preesistenti.
Ma ciò che lascia senza fiato è il presbiterio, dove si trova la celebre Cattedra dell’Abate Elia, uno dei più raffinati esempi di scultura romanica in Italia, realizzata nel tardo XI secolo. Dietro il ciborio, in un perfetto allineamento simbolico, la cattedra regna silenziosa, protetta dai marmi e dai mosaici che impreziosiscono l’ambiente.
Visitare la Basilica non significa solo ammirare un monumento: significa entrare in un simbolo universale di accoglienza, fede e cultura. Ogni anno, in occasione del 9 maggio, la città si trasforma per celebrare la traslazione delle reliquie del Santo. Migliaia di fedeli — soprattutto dalla Russia — affollano le strade, creando un’atmosfera solenne e insieme festosa, che affonda le sue radici in tradizioni secolari.
Oggi, chi visita Bari non può non includere questa meraviglia nel proprio itinerario. La Basilica di San Nicola rappresenta una delle principali mete del turismo religioso in Italia, ma anche un’occasione per riscoprire la profondità storica e spirituale della Puglia.
Tra viuzze bianche, profumo di focaccia e architetture millenarie, la Basilica si impone non solo come un monumento da vedere, ma come un’esperienza da vivere, che parla al cuore del visitatore come una voce antica e ancora piena di vita.
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