Turismo al Castello di Sannicandro di Bari: storia, dominazioni e fascino medievale in Puglia
Scopri il Castello di Sannicandro di Bari, monumento simbolo della Puglia medievale, tra architetture normanno-sveve e tracce arabe inaspettate. Castello
Nel cuore pulsante della Valle d’Itria, dove l’aria profuma di ulivi e di pietra calda, sorge un luogo che sembra sfuggito alle leggi del tempo: Alberobello, il celebre paese dei trulli. Visitare questo gioiello pugliese non è solo un’esperienza turistica, ma un’autentica immersione culturale, una passeggiata tra la storia e la magia di una terra che sa ancora raccontarsi con sussurri antichi.
Chiunque metta piede ad Alberobello per la prima volta, prova un senso di stupore quasi infantile. Le piccole costruzioni bianche, con i tetti a cono in pietra grigia, sembrano uscite da un racconto illustrato per bambini. Ma i trulli, dietro il loro aspetto fiabesco, custodiscono una storia affascinante e un’intelligenza costruttiva tipicamente mediterranea.
Nati per esigenze fiscali nel Seicento — costruiti a secco per essere smontabili e sfuggire alle tasse feudali — questi edifici riflettono la capacità contadina di adattarsi all’ambiente con ingegno. Le loro mura spesse proteggono dal caldo estivo e dal freddo invernale, mentre i simboli dipinti sui tetti narrano un sincretismo di religione, astrologia e tradizioni popolari.
Dal 1996, Alberobello è Patrimonio Mondiale dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO. Ma la vera consacrazione è nei cuori di chi, visitandola, sente di aver varcato una soglia invisibile: quella tra realtà e sogno. Le viuzze del rione Monti, con oltre mille trulli addossati l’uno all’altro, creano un dedalo silenzioso e suggestivo, mentre il rione Aia Piccola, più autentico e meno turistico, racconta la vita quotidiana di un tempo che non passa.
Il turismo in Puglia trova in Alberobello una delle sue espressioni più iconiche, ma anche più sorprendenti. Oltre alla semplice visita, i turisti possono dormire all’interno di trulli restaurati con ogni comfort, degustare vini locali e specialità come i panzerotti fritti, la burrata fresca e il celebre olio extravergine d’oliva. Non mancano eventi culturali e rievocazioni storiche che animano il borgo durante l’anno, come la festa dei santi patroni Cosma e Damiano, che trasforma il paese in un palcoscenico vivente.
Alberobello è anche il punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie circostanti: Locorotondo, Cisternino, Martina Franca, fino a spingersi verso le spiagge cristalline del Salento o le gravine della Murgia. Il viaggiatore curioso troverà qui il perfetto equilibrio tra natura, cultura, gastronomia e tradizione.
Sì, oggi alcuni architetti pugliesi stanno reinterpretando la struttura dei trulli in chiave moderna, creando abitazioni ecocompatibili che mantengono i principi originari: isolamento naturale, materiali locali, integrazione nel paesaggio. Un esempio di turismo sostenibile in Puglia, che guarda al futuro senza dimenticare il passato.
Alberobello non è soltanto un luogo da visitare, ma da ascoltare.
Tra le pietre, le cupole e le voci lente dei suoi abitanti, scorre la memoria viva di una regione che sa emozionare. E in un mondo che corre, Alberobello invita a rallentare, ad assaporare, a meravigliarsi. Proprio come faceva Piero Angela, che ci insegnava a guardare il mondo con occhi curiosi e spirito aperto.
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